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SMALTIMENTO DELLE CONSOLE: GUIDA COMPLETA

  • Immagine del redattore: alfredo galli
    alfredo galli
  • 9 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Il crescente numero di console dismesse, da PlayStation a Xbox, passando per Nintendo, richiede una gestione attenta dei rifiuti elettronici, noti come RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). In Italia, la normativa stabilisce procedure chiare per proteggere l’ambiente e recuperare materiali preziosi. Tuttavia, decision maker e aziende spesso ignorano l’opportunità di integrare queste pratiche nelle proprie politiche di sostenibilità. Ecco un quadro aggiornato, utile per orientare scelte aziendali conformi e strategiche.


Smaltimento Console
Smaltimento Console

Normativa RAEE: obblighi e responsabilità

In Italia la gestione dei RAEE è regolata dalla Direttiva UE 2012/19 recepita con il D.Lgs. 49/2014 (Decreto RAEE) e dal D.Lgs. 152/2006 sul ciclo dei rifiuti. La normativa distingue tra RAEE domestici, come le console utilizzate in casa, e RAEE professionali, usati in azienda. I produttori e i distributori sono responsabili del ritiro e del trattamento: i rivenditori con superficie superiore a 400 m² devono accettare piccoli dispositivi gratuitamente (“uno contro zero”).

Modalità di conferimento per console dismesse

Le console possono essere smaltite tramite diverse modalità. Presso i centri di raccolta comunali, le cosiddette isole ecologiche, attive in oltre 3 600 località. È possibile anche usufruire del ritiro gratuito “uno contro zero” nei negozi specializzati di grandi dimensioni o nelle principali catene, come MediaWorld, Euronics, Unieuro ed Expert. Esiste inoltre il ritiro “uno contro uno” in caso di acquisto di una console nuova equivalente. Oltre alle console, i consumatori devono separare le batterie integrate, ad esempio quelle dei controller Joy‑Con, e conferirle nei contenitori specifici.

Il ruolo dei produttori: casi PlayStation, Xbox, Nintendo

Nintendo chiarisce che le proprie console e i controller non vanno smaltiti nei rifiuti urbani, ma consegnati ai centri autorizzati o ai rivenditori. Sony e Microsoft seguono la stessa normativa RAEE. In Italia sono parte di sistemi collettivi come ERP Italia, che gestisce raccolta, trattamento e riciclo tramite una rete di centri autorizzati.

Tappe del trattamento RAEE: dal ritiro al recupero

Una volta raccolte, le console vengono inviate ai centri specializzati dove le componenti pericolose vengono rimosse, plastica, metalli e circuiti smontati e riciclati. Il consorzio CDC RAEE ha gestito nel 2023 oltre 510 000 tonnellate di RAEE in Italia, contribuendo a un tasso pro capite di raccolta RAEE vicino a 6 kg all’anno.

Attori attivi nel settore RAEE

Oltre ai consorzi pubblici ERP Italia e CDC RAEE, catene di elettronica come MediaWorld, Euronics e Unieuro offrono servizi di raccolta e ritiro gratuiti. Aziende come Transistor S.r.l. e 2C Ecologia operano nella valorizzazione dei RAEE a livello industriale, offrendo recupero di metalli preziosi a lotti superiori a 700 kg.

Sfide e opportunità per le aziende

La sfida principale è garantire lo smaltimento sicuro e conforme delle console dismesse, evitando rischi ambientali e sanzioni. Le opportunità includono l’articolazione di politiche aziendali ESG con l’implementazione di punti di raccolta RAEE in azienda, accordi con rivenditori per ritiro e riciclo, e collaborazione con ERP Italia e reti di riciclo per ottimizzare il recupero materiali. L’adesione a questi strumenti permette di rispettare la normativa e di riportare valore economico e reputazionale, soprattutto grazie ai metalli rari contenuti nelle console.

Conclusione: azione strategica per il futuro

Il corretto smaltimento delle console e dei relativi RAEE non è solo un obbligo normativo, ma un tassello rilevante nelle politiche di economia circolare e sostenibilità. Le aziende possono trasformarlo in un vantaggio competitivo introducendo sistemi di raccolta interna, collaborazioni con consorzi e comunicazione trasparente delle proprie pratiche. Come passo operativo, sarà utile monitorare gli aggiornamenti del D.Lgs. 49/2014 e stipulare intese con fornitori e distributori per attivare ritiri mirati.


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